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Gli alberi sacri dei Celti – prima parte

Gli alberi sacri dei Celti – prima parte

I Celti, come molti altri popoli antichi, attribuivano certe proprietà particolari a diversi alberi, riconoscendo loro una stupefacente e potente forza spirituale. Anche oggi, nelle nostre società e culture moderne, alcuni alberi continuano a colpire la nostra immaginazione: si pensi alla possente quercia, al maestoso acero o al mistico tasso, per nominarne solo alcuni. Gli alberi erano ritenuti dai Celti esseri viventi, animati da un’essenza e da un’energia proveniente dalla Terra. Quest’aura di potenza era (ed è) d’altronde ben visibile a quanti si immergevano nell’equilibrio e nell’armonia più assoluti.

 

Abete

Quest’albero molto alto cresce soprattutto nelle regioni montuose e sulle pendici più elevate. Le pigne dell’ abete reagiscono alla pioggia richiudendosi su se stesse e aprendosi al sole. Poiché l’abete può vedere lontano all’orizzonte, simboleggia le visioni nitide e rivela, al di là di ciò che esiste, quello che accadrà nel futuro.

 

Abete bianco

Conosciuto anche con il nome di “albero delle nascite”, l’abete bianco è utilizzato bruciando i suoi aghi al momento della nascita per benedire e proteggere la madre e il neonato.

 

Agrifoglio

L’agrifoglio è associato al simbolismo della morte e della rinascita (in particolare nell’ambito delle stagioni); è anche intimamente legato al solstizio d’inverno. Nella leggenda di re Artù, Gawain (che rappresenta il re-quercia dell’estate) combatte il cavaliere verde, che era armato di una mazza di legno di agrifoglio e che rappresentava l’inverno.

Quest’albero è stato anche utilizzato per fabbricare lance, sia per le qualità del legno che per il suo simbolismo legato all’equilibrio e al vigore nel combattimento sempre che la causa fosse giusta. L’agrifoglio può essere utilizzato negli incantesimi e nei rituali del sonno o del riposo e per facilitare il passaggio dalla vita alla morte. Si dice che un uomo possa aumentare la sua capacità di attrarre le donne portando su di sé un sacchetto di foglie e bacche di agrifoglio.

 

Betulla

Conosciuta anche con il nome di “dama dei boschi”, la betulla bianca è un altro albero importante presso i Celti. Recuperando con cura delle strisce di corteccia quando la luna è nuova scriveteci sopra con inchiostro rosso: “Portami l’ amore vero”. Bruciatele poi con un incenso d’amore pronunciando le parole seguenti: “Dea dell’amore, dio del desiderio, portatemi il fuoco della passione”. O ancora, posate in un corso d’acqua un pezzo di corteccia di betulla sul quale avrete scritto questo verso: “Messaggio d’amore, ti libero, perché tu catturi l’amore e me lo conduca”. Non cercate di costringere nessuno: se un amore deve venire a voi, deve avvenire spontaneamente.

 

Biancospino

Le bacchette magiche fatte con questo legno, conosciuto anche con il nome di “albero di maggio”, possiedono un grandissimo potere. Ai suoi fiori si attribuiscono anche delle proprietà fortemente eroticizzanti per gli uomini. Il biancospino può essere utilizzato per la protezione e l’amore.

 

Cedro

Il cedro è anche conosciuto come “albero della vita” (Arbor vitae) e “cedro giallo”. Gli antichi Celti estraevano l’olio di quest’albero per conservare le teste dei nemici vinti in battaglia. Per attirare l’energia della terra e per riuscire a concentrarvi, poggiate i palmi delle mani contro le punte degli aghi di un ramo di cedro.

 

Frassino

Quest’albero è tra i preferiti dai druidi, che infatti spesso ricavano le loro bacchette magiche dal suo legno. Queste bacchette procurano eccellenti risultati magici, in particolar modo quando si tratta di magia curativa e solare. Alcune foglie fresche di frassino poggiate sotto il vostro guanciale stimoleranno sogni profetici.

 

Continua…

 

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