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Che cos’è e a cosa serve l’oil pulling

Che cos’è e a cosa serve l’oil pulling

Il metodo che oggi conosciamo come oil pulling deriva da un’antica pratica ayurvedica secondo la quale sciacquare quotidianamente la bocca con l’olio aiuta ad avere denti e gengive forti ed elimina la formazione di batteri che normalmente si insidiano nel cavo orale. Eseguire l’oil pulling quotidianamente con l’olio riduce infatti la quantità dei batteri che causano la carie (Streptococcus mutans) e che di norma si trovano in saliva e placca.

Ma non è finita qui. Le virtù dell’oil pulling sembrano inoltre influire anche nella prevenzione e cura di molte altre malattie, apparentemente distanti dalla nostra bocca. Secondo l’ayurveda infatti l’oil pulling contribuirebbe a combattere malattie come bronchiti, emicranie, artriti, problemi cardiaci, epatici e renali. E non solo: anche disturbi del sangue, disfunzioni digestive, neurologiche e ormonali. Sono per di più riportati molti casi “particolari” di guarigione con l’uso costante dell’oil pulling. Tra questi: acufeni, rigidità articolare, insonnia, coliti, stanchezza, sinusiti, emicranie, miglioramento del sistema immunitario (riduzolio di coccoione delle malattie da raffreddamento), disturbi agli occhi ecc.

Come si svolge in pratica l’oil pulling? Si utilizza un olio puro, estratto a freddo: tradizionalmente olio di sesamo, ma sono stati registrati ottimi risultati anche con l’olio extravergine di oliva. Seguendo i principi della medicina ayurvedica, potremmo dire
che laddove c’è una presenza elevata di “calore” (quindi infiammazioni, sanguinamenti ecc.) è più appropriato l’utilizzo dell’olio di cocco, dalle virtù rinfrescanti.

La quantità di olio è di circa 15 ml (un cucchiaio), che va mantenuto in bocca per almeno dieci minuti (sino a che non diventa denso e vischioso) da una a tre volte al giorno, purché lontano dai pasti principali. È proprio il mattino, appena alzati (magari dopo aver pulito la lingua), il periodo in assoluto da preferire, perché è il momento della giornata in cui vengono attivati i maggiori meccanismi di depurazione. Dopo averlo tenuto in bocca, fatto passare tra i denti e in tutto il resto del cavo orale, l’olio va tassativamente sputato e non ingoiato. Nell’olio, infatti, possono essere presenti batteri e parassiti che non devono entrare nuovamente in circolo.

Per approfondire:

 

 

Image credits: hungryworks/Shutterstock.com
dewspliff/Shutterstock.com

 

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