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Alzarsi un’ora prima al mattino per essere più felici. Sì, ma come si fa?

Alzarsi un’ora prima al mattino per essere più felici. Sì, ma come si fa?

Sai che il mattino ha degli straordinari poteri? Proprio così: alzarsi un’ora prima al mattino fa guadagnare 365 ore in un anno, ossia quasi un intero mese… tutto per sé!

Un mese per prenderti cura di te stesso e metterti in cima alla lista delle tue priorità! Un mese per dedicarti a qualcosa che hai sempre voluto fare ma… “non ho mai tempo”: meditare, scrivere, fare esercizio, imparare una nuova lingua, dipingere. Diventare un po’ più “allodole” porta un beneficio enorme a fronte di un piccolo sacrificio che poi tanto sacrificio non è. Creando questo nuovo spazio di realizzazione e di produttività personale, infatti, ci si mette in una disposizione d’animo naturale per trarre il massimo dalla giornata, al punto che non si può non essere fieri di se stessi.

Ma come fare per prendere questa nuova, sana abitudine con il sorriso sulle labbra? Migliorando la propria igiene di vita. Ecco alcune strategie vincenti.

 

Una partenza dinamica

colazione sanaIl risveglio dev’essere dinamico per dare un ottimo stimolo al corpo e gli esercizi di stretching sono un vero toccasana.
Pratica il tuo sport al mattino: è il momento migliore della giornata, perché l’organismo si mette in moto con il massimo del cortisolo. L’ideale? Andare al lavoro in bicicletta!

Fai una buona prima colazione. Un pasto proteico è l’ideale. Se la carne non è il tuo forte, ricotta e altri formaggi cremosi saranno perfetti. Evita di consumare troppi zuccheri: i cereali dolcificati, per esempio, assicurano non solo un picco di insulina, ma soprattutto un buon colpo di sonno a metà mattinata! Privilegia il pane integrale e mangia equilibrato: proteine, nutrienti, vitamine. Tutt’altro che raccomandato anche il caffè con sigaretta…

 

Una piccola siesta durante la giornata

Hai sicuramente sentito dire che la siesta ideale dura venti minuti. E probabilmente hai risposto: “Ma mi ci vogliono già venti minuti per addormentarmi!”. In verità, la siesta di cui abbiamo quotidianamente bisogno è solo una piccola pausa con gli occhi chiusi. Chiamala “sofrologia” o “meditazione”, l’essenziale è non pensare ad addormentarti. Poco importa è che tu non sia sdraiato al buio e in silenzio, chiudi semplicemente gli occhi e rilassati, anche su una sedia. Riposa la mente. Quando chiudi gli occhi, il cervello emette onde lente (contrariamente alle onde rapide dello stato di veglia) perché ha molte meno informazioni da elaborare.

Dal punto di vista fisiologico noi abbiamo bisogno di una pausa sei ore dopo il risveglio. Questo momento di riposo diminuisce la tensione del corpo, permette di rilassarsi e di ricaricare un po’ le batterie. La siesta offre uno stato di vigilanza intensificata nelle tre ore che la seguono. In questo modo potrai organizzare meglio la tua mente, distaccarti dall’ambiente e dal tuo impiego del tempo e
guadagnare in efficienza. In breve, da un punto di vista fisico, intellettuale e cognitivo non può farti che bene!

 

La sera: accogliere il sonnobagno rilassante

Per la maggior parte di noi, nel momento in cui si rientra a casa dal lavoro comincia una seconda giornata: dobbiamo occuparci della casa, eventualmente dei figli, andare in palestra, cenare fuori con colleghi o amici, guardare la nostra serie preferita…
E invece, la sera sarebbe comunque necessario mettersi nella situazione di riconoscere e accettare i segnali di stanchezza, mettendoci circa due ore e mezza prima di coricarci in condizioni favorevoli per dormire. Innanzitutto si devono individuare i segnali del sonno (sbadigli, bruciore agli occhi ecc.), poi fornire qualche indicazione supplementare al nostro cervello: ridurre l’intensità luminosa, fare un bel bagno caldo, evitare stress e attività fisica dopo cena, ridurre l’attività cerebrale evitando di lavorare o navigare su internet la sera, meditare o semplicemente rilassarsi.

 

Il fine settimana: mantieni il ritmo!

Poltrire a letto non è indicato. La cosa migliore è non allontanarsi mai più di due ore dall’orario abituale. Se durante la settimana ti alzi alle 6, non superare le 8, se non in casi eccezionali. È facile da spiegare: abituato a secernere il cortisolo alle 6 tutti i giorni della settimana, il tuo corpo farà lo stesso nel fine settimana. Svegliarti alle 11 non ti servirà a granché: le cinque ore di sonno supplementare saranno di cattiva qualità, perché il tuo corpo sarà stato comunque pronto a svegliarsi. Soluzione: meglio alzarti alla stessa ora degli altri giorni, fare una buona siesta il pomeriggio e andare a dormire prima la sera. Questa abitudine avrà un effetto sincronizzatore del ritmo sonno-veglia!

 

 

 

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