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Come affrontare le vampate in menopausa

Come affrontare le vampate in menopausa

La menopausa ha inizio quando le ovaie non rispondono più allo stimolo che l’ipofisi esercita su di loro affinché producano estrogeni e progesterone. Ciò corrisponde alla fine della funzione ovarica e a un notevole calo della produzione di estrogeni.

Le mestruazioni cominciano allora a diventare irregolari e si interrompono tra i 45 e i 55 anni. L’inizio della menopausa viene determinato allorché non si verificano più mestruazioni per un anno intero e quando FSH ed LH (ormoni prodotti dall’ipofisi) sono elevati nel sangue.

La maggior parte delle donne occidentali (60%) vive durante la menopausa delle vampate di calore; questo problema può durare da uno a cinque anni dopo la scomparsa delle mestruazioni.

Le vampate di calore sono di fatto episodi di calore improvviso nel corpo della durata che va da qualche secondo a qualche minuto. Possono essere associate a tachicardia, palpitazioni, sensazione di caldo e capogiri. Coincidono inoltre con la produzione dell’ormone luteinizzante (LH) da parte dell’ipofisi, che governa la produzione degli estrogeni nelle ovaie.

La diminuzione di estrogeni attiva il sistema nervoso simpatico e questo produce neurotrasmettitori atti a stimolare il cervello, come la noradrenalina, cosa che causa una dilatazione dei vasi sanguigni e una traspirazione eccessiva.
La menopausa in medicina tradizionale cinese

In medicina tradizionale cinese, la menopausa implica un profondo cambiamento nella psiche della donna, così come nel corpo. Si dice che lo yang aumenta. È il fuoco interiore che risale in superficie. Questo fuoco ci trasmette l’energia di compiere cambiamenti importanti nella nostra vita. Può trattarsi di avviare una nuova carriera, viaggiare in giro per il mondo, riprendere in mano la propria salute con l’attività fisica e l’alimentazione, sbarazzarsi di relazioni distruttive costruendone di più sane, dedicarsi alla propria comunità o alla terra. È quindi il momento per la donna di realizzare i sogni non ancora realizzati.

Tuttavia, il fuoco yang rischia di estinguersi se la donna non è attenta a nutrire la controparte, lo yin, che si riflette nel sangue e nei fluidi corporei diretti verso i reni. Gli alimenti che nutrono lo yin sono fagioli, lenticchie, tofu, riso selvatico, miglio, orzo, patate, prezzemolo, asparagi, alghe, spirulina, clorella, lamponi, mirtilli e cocomero. La donna deve anche imparare a rilassarsi, a prendersi del tempo per sé e a nutrire la sua vita interiore.
Un aiuto dalla natura

Può essere utile l’assunzione di piante specifiche con un’azione più diretta sulla vampata e su tutto ciò che è a questa correlato.
Cimicifuga racemosa

È il rimedio d’elezione per le vampate, le sudorazioni notturne e tutte le manifestazioni a esse correlate. La sua azione determina una riduzione dell’ormone LH, normalmente elevato durante la menopausa. Tra i principi attivi estratti dalla sua radice, spicca la 27-deossi-acteina, un glucoside triterpenico a cui vengono attribuite le principali proprietà di questa pianta. La presenza di questo principio attivo nella descrizione di un prodotto è indice di qualità ed efficacia.
Griffonia simplicifolia

La parte attiva è contenuta nei semi, naturalmente ricchi di 5-HTP (5-idrossitriptofano), un aminoacido precursore diretto della serotonina. Quest’ultima è un neurotrasmettitore, che gioca un ruolo fondamentale nel nostro organismo per quanto riguarda la gestione dello stress. Il suo apporto determina benessere e calma. È come se fungesse da regolatore, aiutandoci a innalzare la nostra personale soglia di eccitabilità nervosa; in questo modo tutto diventa più sopportabile, anche il disagio che creano le vampate.
Rhodiola rosea

È una pianta “adattogena”, che si distingue per la sua grande versatilità. I suoi principi attivi, principalmente salidroside e rosavine, aiutano l’organismo ad adattarsi a questa fase di cambiamento e di stress, facendoci sentire più forti sia fisicamente che psicologicamente. Non possiamo parlare quindi di un’azione specifica sulla vampata, bensì sull’organismo nel suo insieme.

 

Gynostemma pentaphyllum

La sua composizione chimica è molto simile a quella del più noto ginseng, anzi, di questa pianta si dice “come il ginseng, ma meglio del ginseng”; la sua azione è infatti forte e morbida al tempo stesso. I costituenti attivi appartengono alla classe delle saponine e sono chiamati gipenosidi. Anche questa pianta può essere molto utile nel sostenerci fisicamente e psicologicamente, può darci molta forza senza sovraeccitarci. Ciò che la rende speciale sono le sue azioni di regolazione della pressione sanguigna e di protezione delle funzioni circolatorie. Alle vampate, infatti, si accompagnano fastidiose tachicardie e sbalzi di pressione.

 

Per approfondire:

 

 

 

 

Image credits: Image Point Fr/Shutterstock.com

 

 

 

 

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