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Le diete iperproteiche: servono o no?

Le diete iperproteiche: servono o no?

Le diete iperproteiche consistono nel consumare soltanto proteine per un periodo di tempo talvolta molto lungo. Nella maggior parte dei casi, nel giro di una o due settimane si reintroducono le verdure. Tuttavia frutta e farinacei, cioè pasta, riso, pane, semola, legumi ecc., come pure ovviamente i dolciumi sono categoricamente vietati.

La perdita di peso è rapidissima. Purtroppo però, lo è anche la ripresa, spesso con qualche chilo in più. La ripresa del peso dopo un dimagrimento spettacolare è difficilissima da vivere fisicamente, ma anche psicologicamente, e si spiega mediante vari fenomeni, tra cui i due principali sono la perdita di massa muscolare e la frustrazione.

  • La perdita di massa muscolare, quantunque limitata dall’assorbimento massiccio di proteine, è frequente. Si traduce in stanchezza e una riduzione del metabolismo di base, cioè del numero di calorie bruciate ogni giorno. Se dopo una dieta bruciamo meno calorie di quante ne bruciavamo prima, riprendiamo inevitabilmente peso.
  • La frustrazione provocata dal tassativo divieto di un gran numero di alimenti (quasi tutti, di fatto!) produce un aumento dell’appetenza verso tali alimenti. In altre parole, diventano incredibilmente desiderabili… E quando sopraggiunge una contrarietà o un calo della motivazione, la persona che da settimane si priva del cioccolato a un prezzo sempre più alto cede e, una volta dato il via, non riuscirà più a smettere di mangiare. Le diete iperproteiche pertanto provocano assai spesso disturbi del comportamento alimentare.

Va inoltre ricordato che queste diete portano a numerose complicazioni: disturbi epatici o renali, stipsi in grado di provocare ragadi anali, disturbi dell’umore ecc.

Messi di fronte alle drammatiche cifre di ripresa del peso dopo uno o due anni, i difensori di questi metodi controbattono con un’argomentazione ricorrente: se la persona ha ripreso peso vuol dire che non ha seguito alla lettera i consigli di stabilizzazione. Colpevolizzare per difendersi… un po’ facile, no? Le persone in sovrappeso vengono già quotidianamente giudicate dalla società, dalla loro cerchia, da loro stesse. Non è forse sufficiente?

Le direttive estremamente rigide di questi metodi non possono essere applicate alla lettera e seguite per un lungo periodo da chiunque sia sano di mente! Non ha pertanto senso sentirsi in colpa. Ti senti forse in colpa se non riesci a volare come un uccello o a respirare sott’acqua come un pesce? No? Beh, è la stessa cosa: l’essere umano è onnivoro ed è quindi costituito per seguire un’alimentazione varia, dalla quale dipende strettamente la sua salute fisica e psicologica. In caso contrario (come durante una dieta esclusivamente proteica), dunque, l’organismo umano soffrirà e metterà in atto strategie di soccorso che comprometteranno il desiderio cosciente di portare avanti la dieta, facendola alla fine fallire a vantaggio del benessere e della sopravvivenza dell’individuo!

 

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Image credits: Lesya Dolyuk/Shutterstock.com

 

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