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Gli alberi sacri dei Celti – terza parte

Gli alberi sacri dei Celti – terza parte

Concludiamo la carrellata sugli alberi sacri dei Celti (link alla prima parte e alla seconda parte) con alcune tra le piante più maestose e importanti.

 

Quercia

La quercia è da sempre considerata un albero sacro praticamente in ogni cultura; del resto i Celti ne hanno fatto il “re degli alberi” per la sua altezza, la sua longevità, le sue ghiande (nutrienti) e la saggezza che le è attribuita. Non ci stupisce dunque il fatto che il legno di questo albero sia comunemente usato per fabbricare bacchette magiche, mentre i suoi nodi, conosciuti come “uova di serpente”, sono usati per preparare incantesimi. Ma le sono attribuite ben altre virtù. Ad esempio, si dice che le ghiande raccolte durante la notte possiedono grandi poteri di la fertilità; che i druidi e le sacerdotesse ascoltavano (e ascoltano ancora) lo stormire delle foglie per sentire i messaggi di divinazione portati dal vento; che le foglie di quercia bruciate purificano l’atmosfera. Per queste proprietà, la quercia e in particolare le sue foglie sono usate nei rituali di protezione, di forza, di successo e di stabilità.

 

Salice

Conosciuto dai Celti come “salice bianco” o “albero degli incantesimi”, è uno dei sette alberi sacri dei druidi. I luoghi nei quali crescevano i salici erano considerati magici, a tal punto che sacerdoti e le sacerdotesse ritenevano che sedersi tra questi alberi potesse accrescere l’eloquenza, l’ispirazione e il dono della profezia. Si diceva anche che fosse possibile chiedere al salice di esaudire un desiderio. Per far questo, occorre chiedere il permesso al salice parlandogli del proprio desiderio, poi scegliere un ramo flessibile e farvi un nodo largo, esprimendo quello che si desidera. Conservate il ramo a casa vostra e, quando il desiderio è stato esaudito, snodatelo. Ricordatevi di ringraziare il salice e di lasciare un’offerta.

 

Sambuco

Conosciuto anche come “Ellhorn” o “vecchia (o saggia) dama”, questo albero è particolarmente pregiato in occasione dei solstizi d’estate. Le bacchette magiche ricavate da questo legno possono essere usate per scacciare gli spiriti malvagi o le forme pensiero; del resto i druidi si servono del sambuco sia per benedire che per maledire. Aggiungiamo anche che i flauti di Pan fatti con questo legno hanno le stesse proprietà e lo stesso potere della bacchetta magica. Ricordate, tuttavia, queste parole: “Saggia è la Dama albero, non bruciarla o sarai maledetto”.

 

Sorbo

Conosciuto anche con il nome di “legno di strega”, il sorbo è apprezzato per le sue proprietà protettive ed è dedicato alla dea Brigid. Si usa in vari modi. Ad esempio, le croci fatte con il legno di questo albero sono appese alla porta d’entrata della casa per attirare protezione. Il legno del sorbo protegge anche contro gli incantesimi malefici. Infine è usato per ricavare bacchette, bastoni magici e amuleti, ma anche per certi sortilegi. I piccoli rami di sorbo sono abitualmente usati per disegnare rune specifiche.

 

Tasso

Questo albero è associato al solstizio d’inverno così come alle divinità della morte e della rinascita. I Celti usavano il suo legno per fabbricare manici di pugnale, archi e barili per il vino. Il legno o le foglie che si stendono sulle tombe ricordano allo spirito che è partito, che la morte è solo una pausa nella vita, prima della rinascita. Sembra che il tasso sia uno dei più vecchi alberi della terra. Lo si può usare in magia per aumentare le proprie capacità magiche e psichiche e per provocare visioni. Bisogna però ricordare che tutte le parti dell’albero sono tossiche, eccetto l’involucro carnoso della bacca.

 

Vischio

Conosciuto anche come “colui che tutto guarisce” e “ramo dorato”, il vischio, associato al solstizio d’inverno, è indubbiamente la pianta più sacra per i druidi. Sebbene le bacche siano tossiche e convenga essere prudenti, tutte le parti del vischio possono essere utilizzate per scopi di protezione. Le bacche sono usate per preparare incensi d’amore.

 

Tratto da:

 

 

 

 

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