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La saggezza dimenticata dei “nonni”

La saggezza dimenticata dei “nonni”

È stato detto: “Dimenticare lo spirito del passato è la più grande arroganza del presente”. Chi ha fatto quest’affermazione si rendeva evidentemente conto che al giorno d’oggi riteniamo che sia solo il presente a contare. Ci dimentichiamo o semplicemente ignoriamo il modo in cui siamo diventati ciò che siamo oggi dal punto di vista intellettuale, filosofico e tecnologico. Viviamo in un mondo in cui ci si muove a velocità supersonica, si brama soltanto il piacere immediato e ci si bea della tecnologia; di conseguenza, siamo così abbagliati dalla versione attuale di noi stessi da non accorgerci del contributo dato dai nostri avi alla nostra essenza, alle nostre azioni e al nostro pensiero.

La moderna tecnologia ci ha di fatto resi ciechi di fronte all’intelligenza dei nostri avi. Siamo diventati una società  arrogante. Quando poi si considera con disprezzo un singolo aspetto del passato, si rafforza la tendenza a presumere che ai nostri avi mancassero davvero delle conoscenze più basilari. Iniziamo allora a descrivere tutto ciò che è legato al passato come “bizzarro” e “arcaico”, dimenticandoci del valore e del potere della saggezza. Questo è probabilmente il peggiore di tutti gli errori che si possano commettere.

Presso la popolazione nativa dei Lakota, le quattro maggiori virtù sono la fermezza, la generosità, il coraggio e la saggezza. Quando le si nomina o se ne discute, la saggezza è sempre l’ultima a esser menzionata. Questo fatto, intenzionale o meno, ha ben ragione di essere perché non solo la saggezza è la più grande tra le grandi virtù, ma è anche la più difficile da conseguire. La saggezza inoltre va di pari passo con l’età avanzata e anche questo è pienamente comprensibile. La saggezza non si può infatti ottenere con una decina di lezioncine. Per ottenerla, bisogna vivere a lungo e chi alla fine ci riesce la vede come un dono da parte della vita. Molti si accorgono poi che tale dono non può esser tenuto soltanto per sé, ma va restituito alla vita.

Così come la conoscenza viene dal sapere, la saggezza inizia dalla conoscenza, cresce con l’esperienza e trae il proprio potere dal discernimento. La saggezza è un viaggio che inizia al momento della nascita. Come ogni persona saggia sa, non ci sarà mai un momento in cui si potrà dire: “Ho raggiunto il massimo grado di saggezza”. La saggezza è un viaggio senza fine.

Chiediamocelo: dove sono oggi i nostri Anziani?
Purtroppo, a esser sinceri, quello che sappiamo è dove non sono.
Non sono al centro del villaggio. La loro saggezza non scorre verso l’esterno.
Qualunque persona, società o nazione che ignori le lezioni del passato prima o poi dovrà affrontare le sue stesse paure o la sua arroganza.
Non è dunque arrivato il momento di rimettere gli Anziani al centro del villaggio?

 

Tratto da:

 

 

 

 

Image credits: Halfpoint/Shutterstock.com

 

 

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