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Sai Baba di Shirdi: l’incredibile storia della sua vita

Sai Baba di Shirdi: l’incredibile storia della sua vita

Sai Baba di Shirdi: vita e miracoli

Sai Baba di Shirdi è uno dei maestri più venerati in India, anche se forse in Occidente è molto meno conosciuto. Non si conosce il suo vero nome. L’unica cosa certa sulla sua vita è che all’età di sedici anni fece la sua comparsa nella città di Shirdi. Ovviamente, non si è ancora certi del perché egli scelse proprio questa città.

Fatto sta, che visse lì per tutto il resto della sua vita. Si stanziò sotto un albero di nim e se ne stava seduto là per tutto il giorno e di notte dormiva sulla nuda terra. Mangiava solo quel poco che gli abitanti del villaggio, più caritatevoli, gli offrivano.

In seguito, Sai Baba di Shirdi trovò la sua dimora in una moschea, dopo che l’ospitalità gli era stata negata in un tempio indù, perché considerato un fachiro musulmano. Nella sua dimora teneva sempre un fuoco acceso insieme a piccole lampade ad olio. Perciò, le uniche cose di cui aveva bisogno erano una manciata di cibo e l’olio per le lampade, che soleva mendicare.

Molti uomini visitarono la città e uno di loro si accorse di Sai Baba di Shirdi descrivendolo come un gioiello su un letamaio, ma nessuno lo prese in considerazione.

Un gioiello su un letamaio

Sai Baba di ShirdiSai Baba di Shirdi era un uomo molto particolare. Egli non aveva mai né letto né scritto un libro, parlava raramente e tutti lo consideravano un po’ folle e quindi lo deridevano.

Una volta, ad esempio, Sai Baba si recò da un negoziante per mendicare l’olio utile ad alimentare le lampade. Il negoziante, sostenuto da un gruppo di giovani, decise di rifiutargli l’olio per vedere cosa avrebbe detto. Tuttavia, Sai Baba si girò semplicemente e se ne andò. Delusi dalla mancata reazione, decisero di seguirlo.

E presto videro un’insolita scena. Arrivato alla moschea, il fachiro raccolse un recipiente di terracotta pieno d’acqua e con esso riempì le lampade, le quali si accesero come si vi fosse stato versato dell’olio.

Da quel momento in poi, tutti gli abitanti di Shirdi considerarono Sai Baba un santo, un insegnante dall’enorme compassione per color che soffrivano.

Il messaggio di Sai Baba di Shirdi

Dopo quell’episodio, il fachiro venne chiamato Sai Baba, “Sai”, una parola persiana che significa “santo” e “Baba” che significa “padre”. Cominciò a essere venerato e attorno a lui si formò una lunga schiera di fedeli, che ne cercavano la guida e la benedizione. Istruì discepoli di fede induista e islamica, creando tra loro spirito di fratellanza e comunione. Insegnava attraverso simboli e mediante una nutrita serie di miracoli ben documentati.

Per permettere anche al mondo occidentale di conoscere questo grande maestro, Arthur Osborne ha pubblicato il libro L’Incredibile Sai Baba di Shirdi. Un libro che contiene aneddoti e testimonianze di devoti sulla vita e gli insegnamenti del maestro, che pur se venerato restò sempre bizzarro e misterioso.

Una volta ordinò a un suo devoto di scavare ai piedi dell’albero di nim dove soleva sedersi fin dal primo giorno. Perché? E cosa trovarono? La risposta è strana quanto tutta la vita del maestro e la trovi nel libro L’Incredibile Sai Baba di Shirdi.

 

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