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Gli ultimi discorsi a Bombay nel 1985
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Scheda tecnica
I discorsi di questa raccolta sono particolarmente importanti per le insolite idee e sfumature che Krishnamurti ci offre sui temi che affronta. Per esempio, nel secondo discorso solleva varie questioni sull’insicurezza, la frammentazione, l’identificazione e la paura, ma insiste sull’importanza di ascoltare semplicemente le domande e di non fare assolutamente niente a riguardo.
“Ciò che conta è porre la domanda... Lasciate che sia la domanda stessa a rispondere”.
Nell’essenza e nel tono dell’ultimo discorso c’è invece una grande intensità emotiva. Qui Krishnamurti ci sollecita a comprendere che se non ci liberiamo delle nostre ferite, dei nostri conflitti, delle nostre paure e delle nostre sofferenze, se restiamo nel piccolo mondo delle nostre competenze, stiamo sprecando la vita. La libertà, dice, è “il primo passo”. Il discorso si conclude con un commento intensamente spirituale, scaturito dalla sua profonda osservazione:
“Se vi date con il cuore, la mente e il cervello, c’è qualcosa che va al di là di tutti i tempi: la benedizione. Ma non nei templi, nelle chiese o nelle moschee. Quella benedizione è lì dove siete”.
“Uno dei più grandi pensatori del nostro tempo”. – Il Dalai Lama
“Era come ascoltare un discorso del Buddha, la stessa forza, la stessa autorevolezza intrinseca”. – Aldous Huxley
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